Africa: colpo di stato in Niger

Sei colpi di stato in tre anni. Cosa sta succedendo sul continente africano?

Sudan
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L’Africa è in preda a un’epidemia di “colpi di stato”. L’ultimo caso di golpe si è registrato in Niger nella notte tra mercoledì 26 luglio e giovedì 27 luglio quando il colonnello Amadou Abdramane e altri fedelissimi hanno preso il potere rovesciando il governo del presidente Mohamed Bazoum. Ma si tratta di una sollevazione armata dettata unicamente da motivi di politica interna nigerina? No. Per capire quanto sta avvenendo e come il golpe nel Niger abbia legami molto stretti anche con il conflitto tra Ucraina e Russia, occorre analizzare il tutto in un’ottica non solo locale. Il golpe registratosi a Niamey è il sesto colpo di stato verificatosi nell’Africa Occidentale negli ultimi 3 anni. Due colpi di stato si sono verificati in Mali nel 2020, uno in Guinea Conakry nel 2021 e due in Burkina Faso nel 2022 e a questi va aggiunto anche quanto avvenuto in Sudan ad aprile di quest'anno. Le ragioni di questi rovesciamenti degli esecutivi da parte di reparti dell’esercito sono due. La prima, quella con cui vengono giustificate de facto le deposizioni dei governi eletti, è di carattere securitaria: essendo la fascia saheliana terra di jihad e di traffici illegali i militari legittimano i pronunciamenti elevandosi a restauratori dell’ordine nazionale. Il secondo motivo, nodale per la comprensione di quanto sta accadendo, è invece di carattere politico. Le giunte militari hanno rotto i legami con l’ex madrepatria coloniale: la Francia, e sono entrate nella sfera di influenza della Russia. Il Niger era l’ultimo alleato fedele dell’Eliseo nella regione dal momento che forniva alla Francia il 30% dell’uranio con cui Parigi alimentava le sue centrali nucleari ed era anche un partner dell’ Unione Europea per quel che riguarda i migranti subsahariani dal momento che è uno dei luoghi di transito delle carovane che poi intraprendono la via del deserto in direzione delle coste del Mediterraneo. Un possibile sovvertimento dello stato delle cose sta destando enorme preoccupazione a livello internazionale, e il rischio che nel Paese africano possa scoppiare un conflitto è quanto mai reale. Molte le incognite quindi sul destino del Niger ma una grande certezza sul futuro dell’Africa: il continente africano diverrà nei prossimi mesi sempre più centrale nello scontro globale in atto ma, a pagarne le spese saranno, come sempre, i cittadini africani.